Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/240

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230 cause che fanno abbondare li regni d'oro e argento

si è detto, procede nelle cause necessarie e assolute, e questo remedio può essere con alterar le condizioni e modi con li quali produce detto effetto, o impedirli per diretto o per indiretto; essendo verissimo in dette cause, con alterar il modo e le condizioni o impedirle, impedire e alterare ancora l’effetto; poiché, essendo della natura predetta la detta causa, segue che non sia come forma, che la privazione dell’effetto non si possa adempire per l’equipollente durante detta causa. E questo basti per far conoscere non esser remedio impossibile, né meno difficile per le ragioni predette.

Circa l’altre cause dell’industrie, il remedio contra quelle è piú facile, perché il medesimo remedio, che si opera per fare che la causa dell’entrata non produca l’effetto predetto, fará il medesimo a rispetto dell’industrie, essendo cause non solo d’una medesima natura e qualitá, ma poco meno che medesima; e, oltre ciò, si è concluso, quando si volesse in tutto togliere, non essere né impossibile né produrre danno alcuno al Regno levarla, anzi giovarli grandemente ed esser facile per piú strade (lo che non bisogna discorrere per le medesime ragioni), e il detto De Santis lo confessò nel suo Discorso, quando disse che non era danno alcuno al Regno quando non si cambiasse per la fiera di Piacenza o altre fuora Regno. E, per dare alcuna similitudine vicina in questa materia, come con alterare li mezzi o impedirli s’impedisca l’effetto, e per indiretto si ovvia che una causa contingente non lo produca, portarò la provisione fatta un tempo nel Stato di Santa Chiesa, quale dice il detto De Santis essere stata tolta dalla felice memoria di Clemente ottavo (dico l’ordine che si cambiava dalle fiere di Piacenza e altre in Roma in scudi d’oro con ducati d’oro di Camera, ordinando che si cambiasse in scudi d’oro dell’"otto stampe" e non in ducati predetti), lodando detta provisione del predetto pontefice, perché detto ducato d’oro non era moneta effettiva, ma figurata. Lo che non fu bene inteso dal detto pontefice con quanto discorso e maturo giudizio e prudenza fusse ordinato dal suo predecessore che l’ordinò, che non solo ordinò che il cambio in Roma non si pagasse eccetto con ducati d’oro detti