Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/325

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CAPITOLO XI

Anche l’abuso di lasciar correr monete scarse di peso per buone produce danno al principe ed a’ sudditi, facendo alzar di prezzo le buone.

Né sola è la proporzionata valuta, che si dá alle monete per l’intrinseca bontá, la causa dell’alzamento delle monete, ma anche la mancanza nel peso; imperciocché l’abuso di molte cittá d’ Italia di tolerare gli ori e gli argenti di minor peso del giusto, lasciandoli correr al valore di quelle che seco portano il giusto peso, ha dato occasione a due maniere di tosar le monete: una sola delle quali è infame e soggetta alla punizione; l’altra, sebbene indirettamente produce gli stessi effetti, pure è esente d’infamia non meno che di castigo.

I tosatori di monete, che con tante leggi sono minacciati, e, qualunque volta incappano e sono scoperti, pagano il vile, benché non picciol loro guadagno con la vita e con l’onore, non perciò restano di praticare l’indegno esercizio, levando dagli ori, non meno che dagli argenti, quella quantitá che credono poter rapirne senza discapito del corso abusivo di quelle. E nello Stato ecclesiastico era giá invalso si gagliardamente questo abuso gli anni passati, che non hanno risolto di rimediarvi, sin che non si sono ritrovati col discapito di qualche milione ne’ pubblici erari, mentre al numero si trovavano corrispondere le valute de’ testoni, paoli e scudi d’argento, ma al peso erano manchevoli di somme* esorbitanti. Sono noti gli sconcerti che quindi son nati, ed i pericoli di popolari commozioni; e l’aver battuti nuovi testoni e paoli a minor peso del solito e proibito i tosati, non è giá altro che un palliamento del danno, mentre si vedrá in breve la doppia d’ Italia, che in quello Stato ha valuto 30 paoli, passare a 32 ^lo per le ragioni che si diranno a suo luogo. Onde chi con 30 paoli aveva giá il valore d’una doppia, con questi nuovi si troverá aver paoli 2 1/2 meno.

L’altra maniera del tosare onoratamente è quella che praticano alcuni, che di continuo raccolgono le monete, particolarmente d’oro, che siano di peso, e le mandano in quelli paesi ove gli ori