Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/349

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veneziano e milanese di giusto peso, gli convien pagarlo a’ banchierotti fino cinque lire e cinque baiocchi; ed ora, che sono ntrodotti li testoni nuovi scarsi dall’antico peso, sará ragguagliato il testone col ducato, ma l’altre monete s’alzeranno.

CAPITOLO XIV

L’ introduzione di monete basse e forestiere a prezzo maggiore dell’intrinseca bontá cagiona danno ed alzamento alle monete.

Ogni volta adunque che permette un principe il corso ne’ suoi Stati alle monete forestiere d’oro o d’argento a maggiore valuta dell’intrinseca bontá loro, ne viene come necessaria conseguenza, attese le ragioni e l’esperienze addotte iiell ’antecedente capitolo, l’alzamento delle proprie monete, a cui seguitano i danni spiegati nel decimosecondo capitolo. Ma molto piú ancora e con piú efficaci impulsi s’avvalora il disordine, quando si dá campo a monete basse forestiere d’ introdursi copiosamente nello Stato proprio. Imperciocché alle monete d’oro e d’argento è facile correggere l’errore, emendandolo almeno nell’avvenire col valutarle, mediante un editto, a quel prezzo che loro conviene; ma le monete basse non sono capaci d’altra emenda, per lo piú, che d’un bando totale. Perché, se fossero, per esempio, introdotti nello Stato veneto li grossi o traeri tedeschi a cinque soidi l’uno, € valessero solo quattro e un terzo d’intrinseca bontá, il popolo non può senza scomodo tener conto di quel terzo, e però tornerebbero presto a cinque soldi; e que’ due terzi di danno ogni cinque montano sin tredici per cento. Molto peggio poi, se la moneta fosse bassissima. E, perché queste si spargono per la plebe e per lo piú compongono il privato peculio de’ poveri, se se ne lascia entrar troppa quantitá, diventa pericoloso nonché difficile il proibirle; e, se non si proibiscono, si dá occasione a quelli, che di questo traffico s’approvecchiano, di mandarne maggior quantitá, con la quale, asportando fuori dello Stato le monete migliori, lo impoveriscono irremediabilmente. Perché, quando i mercanti ed altri artigiani cominciano a non tirar