Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/398

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temporanei e posteriori a lui furono antesignani dei grandi teorici del valore normale, egli col Galiani, che scrisse però quasi settant’anni dopo di lui (1751), fu antesignano dei teorici dell’utilitá finale in riguardo all’analisi del valore corrente ed allo studio generale del fondamenti economici dello scambio.

Posizione intermedia per ragione di tempo fra lo Scaruffi ed il Montanari ha il cosentino Antonio Serra, che pubblicò nel 1613 la monografia ristampata in questo volume. Della quale l’oggetto è limpidamente indicato dal titolo: Cause che fanno abbondare li regni d’oro e d’argento, dove non sono miniere. È quindi un esame dei pagamenti internazionali, diretto a chiarire quando essi avvengano in moneta. Talune principali partite della bilancia commerciale internazionale sono designate dal Serra; e, mentre i contemporanei consideravano quasi esclusivamente le importazioni e le esportazioni, egli si sofferma sopra le industrie istituite ed esercitate all’estero da nazionali, e, se non adopera la frase a noi consueta di «esportazione invisibile», esprime il medesimo concetto, affermando che le merci cosi prodotte e vendute all’estero non si comprendono nell’esportazione dal paese dei produttori, ma sono causa di acquisto di danari, che vengono in possesso dei nazionali e che si ritraggono dalle industrie, le quali si possono fare nel paese d’altri. Inoltre rileva un altro elemento ragguardevolissimo, i guadagni del commercio di intermediazione: esempio tipico era allora costituito da Venezia pel traffico fra Oriente ed Occidente, come oggi dall’Inghilterra pel traffico di tanti paesi europei con le Indie e la Cina. È vero che il Serra riguarda queste partite di relazioni commerciali internazionali come mezzi di accreditamento e rispettivamente addebitamento di danaro; ma egli comprende che tutti gli scambi di prodotti e servigi fra i vari paesi, che sono in rapporto diretto od indiretto, si possono intrecciare fra loro ai fini del pagamento e si compensano, per guisa che l’abbondanza del metallo promana in un paese dall’eccesso degli accreditamenti sugli addebitamenti.

Per aumentare quindi la quantitá dei metalli preziosi in un paese bisogna agire sulle cause che producono accreditamento, e non direttamente sovr’essi, che sarebbe inutile e dannoso. Anche i mercantilisti del tempo non propugnavano del resto proibizioni dell’esportazione della moneta in linea generale (ed il Serra stesso ammette in qualche caso il divieto dell’esportazione), ma tendevano a promuovere le esportazioni ed a restringere le importazioni, specie