Vai al contenuto

Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/59

Da Wikisource.

laonde con buona ragion essi preciosi metalli dovranno esser mantenuti per sempre nella detta real concordanza.

E, perché l’oro e l’argento, tanto non coniati quanto monetati, si troveranno essere in uno stato, dal quale da ora inanzi piú non si rimoveranno, però si può ben tener per fermo che si vederanno maggiori quantitá di monete d’ogni sorte. Imperoché non saranno rinchiuse nelle casse, con speranza che debbano in un poco di tempo crescere di valore; né meno si potrá far alcuna cerna o scelta di esse, per rifarne poi altre, over per portarle a spendere in altri luoghi con vantaggi, come si è fatto per il passato e come forse da alcuni anco di presente -si usa di cosi fare. Ma quasi tutte, cosi le antiche che tassate saranno, come le nuove sotto questi ordini fatte, si spenderanno in mercanzie, o in comprar case o terre, o altre cose secondo gli appetiti degli uomini, eccetto però quelle che si teneranno per li suoi bisogni over per qualche belle effigi in esse impresse. E non succederá piú il disordine, che solea accadere, del non trovarsi or monete d’oro e or d’argento per contracambiare; ma, servando questi ordini, ben se ne potranno aver in ogni tempo, non solo da chi ne fará professione di cambiare, ma anco da altri.

Dico anco ch’essi oro ed argento, tanto non coniati quanto in monete ridotti, si contratteranno con regola ordinata; cosa che non si è fatta per li tempi passati, essendo che questi preciosi metalli non coniati si davano ed anco si danno a peso, ricevendo per li loro prezzi le monete con diversitá d’ordini valutate, e di valori disproporzionati, cioè da un paese ad un altro, ed anco da una sorte di moneta all’altra, se si riguarda al fino ch’in esse si trova. E ciò credo essere stato usato ed usarsi cosi per l’oro e l’argento cavato dalle minère, come per il comprato diversamente dalli zechieri e banchieri ed altri. Ma per l’avenire si fará altrimenti, perché si daranno le monete d’argento in contracambio dell’argento non coniato a peso per peso, in quanto al fino. E, come per essempio, s’alcuno dará once loo d’argento di coppella, e riceverá in contracambio delle monete che vagliano lire 600 d’imperiali (delle monete, dico, che si faranno o che si tasseranno secondo questi ordini), in

Economisti del Cinque e Seicento. 4