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148 EDIPO COLONEO

Nè per soverchio affanno abbandonarsi.
antigone.
Avean qualche ristoro i mali miei;
E, benchè fusse di dolore obbietto
L’affannosa sua vita, e’ m’era dolce
L’averlo vivo! — O amato padre, o padre,
Di sempiterne tenebre coperto
E per sempre sotterra tu che vecchio
Caro mi fusti e caro ognor sarai!
coro.
Dunque compì?
antigone.
 Quel ch’egli volle.
coro.
 E volle?
antigone.
Morir, come a lui piacque, in forestiera
Terra, ove à tomba sempre ignota, a noi
Lasciando interminabile dolore.
No, caro padre mio, no mai questi occhi