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IX

E L E G I A


SCRITTA


IN UN


CIMITERO CAMPESTRE.



S
Egna la squilla il dì, che già vien manco;

Mugghia l’armento, e via lento erra e sgombra;
Torna a casa il bifolco inchino e stanco,
4Et a me lascia il mondo e a la fosc’ombra.

Già fugge il piano al guardo, e gli s’invola,
E de l’aere un silenzio alto s’indonna,
Fuor’ve lo scarabon ronzando vola,
8E un cupo tintinnir gli ovili assonna;

E d’erma torre il gufo ognor pensoso
Si duole, al raggio de la luna amico,
Di chi, girando il suo ricetto ombroso,
12Gli turba il regno solitario antico.