Pagina:Elementi di economia pubblica.djvu/208

Da Wikisource.
426 elementi di economia pubblica.

causa impellente ed immediata di ogni nostra azione è il dolore, perchè noi non agiremo giammai anche in vista di un piacere o di un utile grandissimo, se prima non nasce in noi una inquietudine prodotta da quel piacere o da quell’utile, che vivamente si presenta all’animo, e ci cagiona un dolore analogo a tutti gli altri dolori. Appartiene alla scienza dell’anima e non all’economia pubblica l’estendersi in questa verità, e svilupparne tutte le conseguenze e tutti i di lei aspetti. Qui basta di averla sufficientemente accennata, e che sia sufficientemente sentita da chi, esaminando con attenzione sè stesso, troverà di non avere mai agito se non per isfuggire un dolore, e la libertà medesima proverà consistere nel potere un uomo eccitare in sè stesso, quando il voglia, inquietudini contrarie a quelle che lo potevano condurre al male. Onde, tutto ciò premesso, definiremo il lusso, ogni spesa che si fa per togliere i dolori che sono una privazione dei piaceri; nella quale definizione s’involve necessariamente l’idea di procurarci un piacere che duri anche dopo tolto il dolore che ci inquieta, o almeno oltre il fine di liberarci dal dolore medesimo. Chi si cruccia di non avere un tal cibo, si cruccia non solo di non cacciarsi la fame, ma ancora di non gustare un tal sapore, mentre qualunque non nauseoso cibo basta a chi cerca solo di sfamarsi.

32. Da questa definizione risulta, in primo luogo, che il lusso è di tutte le condizioni e di tutti i tempi fra gli uomini sociabili; perchè in tutti i tempi e in tutte le condizioni essendo avvezzi gli uomini, dalle scambievoli relazioni e dai reciproci aiuti, non solamente a soddisfare i bisogni, ma eziandio a soddisfarli piacevolmente e comodamente; e ciascuno osservando che tanto più piacevolmente e comodamente vivea, quanto maggior numero de’ suoi simili potea indurre a procurargli questi comodi e piaceri, e che ciò più facilmente e più frequentemente otteneva, quanto più sopra gli altri poteva rendersi osservabile e distinto; nacque negli uomini il bisogno dei piaceri, ossia l’indeterminato sentimento di privazione, ossia la noia, e la voglia di distinguersi, ossia la vanità, che sono le due sorgenti del lusso, come appare dalla definizione data. Data la società vi sa-