Pagina:Elementi di economia pubblica.djvu/90

Da Wikisource.
308 elementi di economia pubblica.

quali nascono sempre nel caso in cui si prevegga dall’avveduto negoziante un salto, o almeno un veloce passaggio dal basso all’alto valore d’una merce qualunque.

54. Ma la gabella non è il solo mezzo con cui si sia pensato di prevenire la soverchia uscita della derrata di prima necessità; tre altri metodi ci restano da considerare, i primi due de’ quali sono combinabili colla gabella, cioè i pubblici mercati e le gratificazioni; il terzo metodo poi è quello de’ pubblici magazzeni, quanto ovvio, altrettanto pericoloso.

55. I mercati sono i luoghi di ritrovo e di concorso dei compratori e dei venditori, nei quali molti cercano di vendere una data merce, molti cercano di comprarla. Quando questi mercati sono frequenti in un paese, gli uni servono di norma agli altri nel fissare il prezzo delle cose; in questi adunque, per la reciproca concorrenza universale e sensibile de’ venditori e de’ compratori, si stabilisce il prezzo il più giusto ed il più utile delle merci, cioè nè troppo infimo nè troppo alto. La concorrenza di molti che attualmente comprano e vendono sotto la tutela e la guardia della reciproca emulazione, una tale concorrenza divisa e sparsa su molti luoghi, e questi luoghi scelti e adattati alle comode riduzioni degli abitatori, fanno sì, che i monopolj siano prevenuti, che la facilità di perdere gli avventori impedisca le frodi, in somma che l’affluenza di molti interessi opposti, incrocicchiandosi tra di loro, impedisca il soverchio accumulamento in poche mani d’un genere, nelle quali, imperioso, si farebbe de’ bisogni altrui una privativa ricchezza.

56. Il metodo dunque dei mercati, ove si facciano i commerci dei grani, sarebbe utilissimo a fissare e a ritrovare il naturale prezzo dei grani medesimi; e ciò principalmente in que’ paesi, ne’ quali, da tempo immemorabile essendosi perdute di vista le tracce infallibili della libertà del commercio, i prezzi delle cose si trovano sviati dalle naturali loro direzioni, e dalle mani della proprietà sono passati sotto quelle delle privative e franchigie. I mercati adunque servirebbero ad accostumare le nazioni alla libertà medesima, ad assicurare per lungo tempo le inquietudini d’un popolo assuefatto a temere le carestie, perchè senza che egli se ne accorgesse erano