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Poesie 33


35come se non fosse la mia vita, come se io non fossi mai stato.
Chi è mai quegli che me ne ripete a memoria il racconto,

se tendo a lui l’orecchio e rido di quanto ascolto
come di dolori altrui? A me par d’esser morto da secoli.

XXIV.

LONTANO DA TE.


Lontano sono da te, e, solo accanto al fuoco,
rimugino nella mente la vita mia senza fortuna,

ottocento anni mi sembra d’esser vissuto al mondo,
e d’esser vecchio come l’inverno, e che tu sii morta...;

5ed i ricordi cadono sull’anima l’un dopo l’altro,
facendomi sfilar davanti i passati nonnulla.

Colle sue dita invisibili il vento batte alle finestre
e fila nel mio pensiero lo stame delle favole meravigliose,

e allora mi sembra che tu mi appari tra la nebbia
10cogli occhi tuoi grandi in lagrime, colle mani affilate e fredde

e con ambo le braccia al collo mio t’avvinchi
e par che voglia dirmi qualcosa e poi sospiri.

Io stringo allora al petto la mia ricchezza d’amore
e nel bacio uniamo le tristi povere vite nostre.

15Oh voce del ricordo! resta in eterno muta
ch’io dimentichi in eterno la fortuna d’un istante!

Ch’io dimentichi come ti strappasti dalle mie braccia.
Allora sarò vecchio e solo, e tu sarai morta da secoli!

3 — Eminescu, Poesie.