Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/115

Da Wikisource.

Poesie 37



IV.


75Così il Vampiro seguita a venire ogni notte al suo letto
e, ammaliata da’ baci, si desta ella dal sonno d’un tratto.

Verso l'uscio egli allora si volge pronto alla fuga,
ma ella con gli occhi lo ferma e molto umilmente lo prega:

«Oh resta, resta con me, o tu dalla voce suadente di fuoco,
80o Vampiro dai neri riccioli, dolce ombra irrequieta!

No, non creder che, sperduto e soletto nel mondo,
mai non debba trovare un cuor di fanciulla che t’ami!

O dolce ombra fuggevole dagli occhi tristi e profondi,
soavi sono i tuoi occhi, Iddio te li conservi!»

85Accanto a lei egli allora s’asside e per la vita la prende,
mentr’ella parole di fuoco sussurra attinte al fuoco delle sue labbra.

«Oh susurrami egli dice «o tu dagli occhi pieni di malia,
dolci parole insensate e pur piene di senno!

Della vita il sogno d’oro come un lampo è, come un istante,
90ed io lo sogno sol quando palpo il braccio tuo rotondo,

quando il tuo capo appoggi sul mio cuore e i battiti ne numeri,
quando bacio con trasporto i tuoi omeri bianchi e nitidi.

E, quando il tuo respiro assorbo nel respiro della mia vita,
quando il cuore ci si gonfia di disio e dolce pianto,

95quando languida abbandoni il tuo volto sulla mia guancia ardente,
e la chioma bionda e morbida al collo mi s’avvolge,

se allora gli occhi socchiudi e le labbra mi tendi;
felice oh allora mi sento sovra tutti i mortali!

O tu, non vedi? Non riesco a pronunziare il tuo nome
100chè la bocca mi si lega, nè posso dirti quanto cara mi sei!»

Così d’amore susurrano e non san donde rifarsi,
chè molte cose si direbbero, ma le labbra son chiuse dai baci,