Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/209

Da Wikisource.

Appendice 131


5S’inalza la luna, gentil, senza velo,
   ed umidi gli astri costellano il cielo;

coi grandi occhi scruti i notturni misteri,
   il petto in amore, la fronte in pensieri.

Fra’ nuvoli un raggio s’insinua e diffonde,
   10le case alla luna convergon le gronde,

e stride la barra, la valle s’imbianca
   di fumo, ed il fischio si duol nella tanca.

La falce a la spalla, l’uom l’opre abbandona,
   e la raganella più forte risuona;

15nell’aria piangendo si sparge la squilla:
   il cuor mio, qual rogo, d’amore sfavilla.

Oh Dio, sta la valle già tacita e sola,
   già verso te il piede sollecito vola!

Intera la notte starem sotto i rami,
   20intera la notte dirò quant’io t’ami!

Sciorrò la tua chioma gentil,.mentre sulla
   mia spalla poggiata starai, o fanciulla;

berrò del tuo labbro l’umore odoroso,
   e baci sugli occhi porrò desioso.

25La fronte di fuoco porrò sui tuoi seni
   che, quai melagrane, son tondi e ripieni;

e stretti staremo dell’albero accanto:
   le stelle nell’alto si muovon frattanto.

E quindi, poggiata la testa alla testa,
   30felici nel sonno cadremo.... Per questa

balsamica notte, di gioia infinita,
   chi mai non daria tutta intera la vita?