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Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/91

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Poesie 13

suo confida alla pianura,
ti lambirei con un bacio
   85pari a un murmure
i bianchi gigli del seno!.


IX.

AD UN’ARTISTA.


Qual de la notte la poesia
si confonde, s’insinua
nella tenebra profonda
con voce misteriosa, fioca, amara,
5tu, canzone in forma umana,
divinizzata dal fiorir dell’applauso,
m’apparisti, riempiendomi di desiderio il cuor.

Come gli zefiri susurrano
canzoni dolci come brividi
10quando tra fior di gelsomino
annegan l’anima loro;
così le note morenti
carezzevoli, pallide, lente
s’ergono a volo sotto la tua mano che trema,
15simili a dolci pensieri di poeta.

Ovver come la lira spezzata
risuona terribilmente
quando una mano gelata
rompe le corde in brividi;
20tal la tua mano che trema
suscita un canto di morte e di vita,
come la tempesta, che, nel rimettere,
desta, muggendo, l’idea del deserto.

25Sei tu la nota dispersa
del canto delle sfere,
che eterna, infinita
cantan gli angeli in coro?