Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/102

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Uno strano tipo di contessa milionaria insomma.

Ma, colla sua pronuncia spaccata del nativo dialetto, ch’ella non era mai riuscita a smettere, con certi suoi cristi! e certi suoi accidenti! che il conte Dario non era mai stato capace di farle abbandonare, in lei c’era in fin dei conti più la ballerina che la contessa.

Stambecchi si vide venir incontro suo nipote Dario, che lo condusse dinanzi a sua moglie dicendole:

— Guarda un po. Lo conosci?

— Oh Vergine Maria! - sclamò la contessa, a cui il marito non aveva ancor detto nulla per farle l’improvvisata - Lo zio Stambecchi!

E, per un modo acquistato fin da fanciulla, e dal quale, per quanto il conte gliene avesse detto, non s’era mai divezzata del tutto, fece un piccolo movimento, come per alzarsi dalla sedia.

Suo marito le appoggiò una mano sulle spalle e la tenne a suo posto sulla poltrona.