Vai al contenuto

Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/104

Da Wikisource.
98 ivon


Alle frutta, Stambecchi vide comparire la balia col principe ereditario in fasce, il bambino dalla cui vita o morte dipendeva la maggior o minor fortuna di parecchie persone e sopratutto la sua.

Egli si sentì portato verso di lui da un sentimento fortissimo di simpatia e di tenerezza, e lo trovò bello e somigliantissimo all’Annetta.

Proprio tutto sua madre! - disse dopo averlo baciato e ribaciato fino a farlo strillare.

— E come ha nome?

Eleuterio, diamine! Il nome della zia.

Povera Eleuteria!

— Ah sicuro! è giusto. O bambino - disse poi fra sè - guarda bene a non farmi l’orribile burletta di morir prima del tempo!

Egli, che osservava tutto coll’occhio interessato, s’era accorto che la madre non lo doveva amare svisceratamente, il piccolo Eleuterio, e se ne dolse. Infatti l’Annetta, che stava parlando a sinistra del cavaliere Travaglianti,