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sarebbe il primo difensore della sua amante e sarebbe pronto a giurare che il piccolo Vittorio è veramente suo figlio.
— Caspita! Questo complica la cosa! - osservò lo Spagnuolo.
— La giustizia però, come ella può pensare, signor marchese, non si lascia fuorviare da queste inezie. Il duca pensi e dica ciò che vuole, io sono troppo sicuro del fatto mio per dare la benchè minima importanza alla deposizione interessata dell’amante.
— Egli l’ama molto?
— Pare. Soltanto deve essere stato scosso assai dalla scoperta del delitto.
— E lei? - domandò colla più diplomatica disinvoltura lo Spagnuolo.
— Oh lei!... sa bene... lei è un’avventuriera... una di quelle spostate che non possono avere nè legge, nè fede, nè cuore, nè sentimenti. Lo teneva, il duca, perchè egli è molto ricco, quantunque figlio di famiglia, e perchè la liberò dalla cattiva posizione in cui si trovava al suo arrivo.
— Quando io la vidi per caso e le parlai al Cellulare - disse lo Spagnuolo - ella mi confessò, senza che io glielo chiedessi, di amare assai il duca.
Questa era una bugia diplomatica, un sal-