Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/171

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d’amore, è sempre la stessa. Non starò a descriverla più a lungo e minutamente.

Ormai si trattava fra loro di tempo e di convenienza.

Essi s’eran già detto ogni cosa colle parole, con la voce, con gli occhi, con le reticenze.

— Mi promettete, Ida - fu questa l’ultima frase importante che Gonzalo le disse prima di congedarsi - mi promettete di dire al duca che io vi amo e che il suo regno è terminato?

— Mio Dio! E Vittorio?

— Vittorio diventerà mio figlio - rispose lo Spagnuolo - Io lo adotterò.

E si lasciarono.

Don Gonzalo era raggiante: piuttosto che camminare, il suo era uno sfiorar il lastrico con una leggerezza da adolescente.

La magnifica giornata pareva accordarsi collo stato dell’animo suo. La città era gaia.

In giro c’era uno sfarfallamento insolito di donnette. Nell’atmosfera limpida si sentiva la nuova stagione dei fiori che s’avanzava. Era spiovuto da poco, dopo parecchi giorni di