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Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/87

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quattro milioni 81


— Dunque le mie tremila?

— Bisogna aspettare quando ne avranno... In ogni modo siamo intesi che l’interesse del sette per cento decorre da ieri sera.

— A me sarebbe piaciuto intascarli subito. Pochi magari; ma subito.

— Ma se ora non ne ha! E la Lena?

— Eh, povera Lena! Piange sempre - rispose l’uomo, che era il marito.

— Però è persuasa che io l’ho portata all’Ospizio?

— Oh questo sì. Ma temo che, appena appena potrà, mi parlerà di andarlo a levare.

— Le faremo vedere una fede di morte e dovrà consolarsi per forza. Poi verranno i danari e la consoleremo ancora di più.

— Dunque, per intanto, quanto mi dà?

— Ho avuti cento franchi in tutto e per tutto.

— Che miseria! dunque cinquanta per ciascuno.

La levatrice andò nella camera attigua e tornò con un biglietto di cinquanta lire, che consegnò allo sciagurato mercante di suo figlio.

L’uomo uscì, e andò all’osteria; scialò, si ubbriacò, e tornò a casa a tormentare la povera moglie desolata pel figlio strappatole dal seno.