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luogo di ritrovo di quel tempo, ove si trovavano riunite le più belle ragazze di Roma, come le Della Rocca, le due Stefani, una delle quali sposò poi l’ing. Pio Piacentini, e l’altra il capitano Aymonino, ora generale. Il principe Luigi non aveva imparato neppure a Firenze a patinare, ove allora lo Shating era in gran voga, e cadeva ogni momento. Un giorno cadde lungo disteso ai piedi di una gaia signorina, che vedendolo in terra non seppe reprimere il riso. Il Principe, ridendo pure, disse: «Per un pretendente al trono di Francia non è un bell’augurio».
La questione d’Oriente fece venire a Roma anche il marchese di Salisbury, inviato dalla regina Vittoria alla conferenza di Costantinopoli. Egli andò al Quirinale e parlò col Re e col ministro Melegari, e pare fossero discussi gli affari orientali e la probabilità di una guerra.
Il Marchese di Salisbury viaggiava insieme con la moglie, la figlia, quattro segretari, due corrieri e numeroso stuolo di domestici. Abitava all’albergo di Alemagna in via Condotti, e a Roma fecero le meraviglie vedendo quanto sfarzo spiegava l’ambasciatore inglese.
Roma aveva subito una perdita irreparabile. In autunno era morta Erminia Fuà Fusinato, la poetessa gentile, che dal sentimento vivo di giovare all’educazione delle giovinette aveva tratta la forza e la pertinacia per creare la Scuola Superiore Femminile. Erminia Fusinato fu molto pianta, ma la sua opera, poichè era nata vitale, le sopravvisse, e anche in quell’anno le iscrizioni alla scuola furono numerose.
Sul principio dell’inverno si ebbe a Roma il Congresso Ginnastico con inaugurazione della Palestra all’Orto Botanico e gran concorso di gente; si ebbe l’inaugurazione del piccolo teatro Manzoni in via Urbana, e si vide terminato il palazzo delle Finanze. La trasformazione di Roma continuava.