Pagina:Eneide (Caro).djvu/13

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xii ai lettori.

v. 1042: A la riva Del mar Tirreno il mio navile è sorto. — IV, v. 733, G.: Or poi che la meschina Fu da tanto dolor da tanto affanno Appresa e vinta; Al.: Oppressa; Virg.: Ergo ubi concepit furias evicta dolore. — V, v. 1016: E tu de’ tuoi Ciò che t’avanza.... a lui si lasci. Così leggono tutte le edizioni; e noi per dar sintassi al periodo eravamo tentati di scrivere a lui qui lascia, o, a lui si lascia: ma non abbiamo osato. — VII, v. 975, G.: tirar lame d’acciaio fila d'argento; Al.: d’acciar. Come noia, gioia e simili sono monosillabi nei versi di molti poeti, e fin del Parini, così acciaio qui è bisillabo, quantunque in altri luoghi il Caro stesso lo faccia trisillabo. — VII, v. 1018, G.: Con la madre il poderoso iddio Quivi si mescolò quando di Spagna, Da Gerione estinto (cioè, dopo avere estinto Gerione) ai campi venne Di Laurento; Al.:... Di Spagna, Estinto