Pagina:Eneide (Caro).djvu/440

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[70-94] libro ix. 399

70Con venti eletti cavalieri avanti
Si spinse e d’improvviso appresentossi.
Cavalcava di Tracia un gran corsiero,
Di bianche macchie il vario tergo asperso,
E ’l suo dorato e luminoso elmetto
75D’alto cimier copria cresta vermiglia.
     Qui fermo: Chi di voi, giovini, disse,
Meco sarà contr’a’ nimici il primo?
E quel ch’era di pugna indizio e segno,
L’asta a l’aura avventando, alteramente
80Trascorse il campo, ed ingaggiò battaglia.
Con alte grida e con orribil voci
Fremendo lo seguiro i suoi compagni,
Non senza meraviglia che sì vili
Fossero i Teucri a non osar del pari
85Uscirgli a fronte, non mostrarsi in campo,
Ferir da lunge, e di muraglia armarsi.
Turno di qua di là turbato e fiero
Si spinge, e scorre il piano, e cerchia il muro,
E d’entrar s’argomenta ov’anche è chiuso.
     90Come rabbioso ed affamato lupo
Al pieno ovile insidïando, freme
La notte, al vento ed a la pioggia esposto;
Quando sotto le madri i puri agnelli
Belan securi, ed ei la fame e l’ira


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