Pagina:Eneide (Caro).djvu/521

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480 l’eneide. [795-819]

795D’artificio e di pregio, ove per mano
Era del buon Eurizio istorïata
La fiera notte e i sanguinosi letti
Di quell’empie fanciulle, in grembo a cui
Fûr già tanti in un tempo e frati e sposi
800Sotto fè d’Imeneo giovani ancisi.
     Di questa spoglia altero e baldanzoso
Vassene or Turno. O cieche umane menti,
Come siete de’ fati e del futuro
Poco avvedute! E come oltra ogni modo
805Ne’ felici successi insuperbite!
Tempo a Turno verrà ch’ogni gran cosa
Ricompreria di non aver pur tocco
Pallante; e le sue spoglie e ’l dì che l’ebbe
In odio gli cadranno. Il morto corpo
810Nel suo scudo composto, i suoi compagni
Levár dal campo, e con solenne pompa
E con molti lamenti e molto pianto
Lo riportaro al padre. Oh qual Pallante,
Tornasti al padre tuo gloria e dolore!
815Ch’una stessa giornata, ch’a la guerra
Ti diede, a lui ti tolse. Oh pur gran monti
Lasciasti pria di tuoi nemici estinti!
     Corse la fama, anzi il verace avviso
A l’orecchie d’Enea d’un danno tale


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