Pagina:Eneide (Caro).djvu/524

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[870-894] libro x. 483

870E rimettendo le lor genti insieme,
Spingonsi avanti. Enea da l’altra parte
Infurïava. Ad Ànsure avventossi,
E ’l manco braccio con la spada in terra
Gittògli e de lo scudo il cerchio intero.
875Gran cose avea costui cianciate in prima
E concepute; e d’adempirle ancora
S’era promesso. Avea forse anco in cielo
Riposti i suoi pensieri, e s’augurava
Lunga vita e felice. E pur qui cadde.
     880Poscia Tárquito ardente, e d’armi cinto
Fulgenti e ricche, incontro gli si fece.
Era costui di Fauno montanaro
E de la ninfa Drïope creato,
Giovine fiero. Enea parossi avanti
885A la sua furia, e spinse l’asta in guisa
Che lo scudo impedigli e la corazza.
Allora indarno il misero a pregarlo
Si diede. E mentre a dir molto s’affanna
Per lo suo scampo, ei con un colpo a terra
890Gittògli il capo; e travolgendo il tronco
Tiepido ancor, sopra gli stette e disse:
Qui con la tua bravura te ne stai,
Tremendo e formidabile guerriero:
Nè di terra tua madre ti ricuopra,


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