Pagina:Eneide (Caro).djvu/580

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[820-844] libro xi. 539

820Presa la via del monte, per alpestro
Sentiero a la città di sopra al giogo
Vien con l’altre sue genti. Il mio disegno
È fargli agguato, e collocarmi appresso
Là ’ve sopra la foce il doppio bosco
825Del curvo monte ambe le strade accoglie.
Tu, raünati i tuoi con gli altri tutti
Nostri cavalli, i suoi nel piano assagli
A spiegate bandiere. Il fier Messápo
Sarà con te: saranvi de’ Latini,
830Vi saran di Coràce e di Catillo
Le squadre tutte; e tu con essi il carco
Prendi di comandarle. Indi essortando
Parimente Messápo e gli altri duci
A la lor fazïone, egli a la sua
835Tostamente si volse. È tra due branche
Del monte una vallea che d’ambi i lati
Ha folte selve, e luoghi occulti e chiusi,
A l’insidie de l’armi accomodati.
Ha ne l’imo una semita per mezzo
840Angusta, malagevole e scontorta
Che d’ogn’intorno è da le ripe offesa.
In cima in su l’uscita è tra le selve
Ascosa una pianura, con ridotti
Acconci a ritirarsi, ed opportuni


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