Pagina:Eneide (Caro).djvu/648

Da Wikisource.
[1070-1094] libro xii. 607

1070La regina che solo era sostegno
De la tua parte, di sua propria mano,
Per timore e per odio de la vita,
S’è strangolata. Solamente Atína
E Messápo a difesa de le porte
1075Fan testa; ma gli vanno i Teucri a schiere
Con tant’aste a rincontro e tante spade
Serrati insieme, quante a pena in campo
Non son le biade. E tu per questa vòta
E deserta campagna il carro indarno
1080Spingendo e volteggiando te ne stai?
     Turno da tante orribili novelle
Sopraggiunto in un tempo e spaventato,
Si smagò, s’ammutì, col viso a terra
Chinossi. Amor, vergogna, insania e lutto
1085E dolore e furore e coscïenza
Del suo stesso valore accolti in uno,
Gli arsero il core e gli avvamparo il volto.
     Ma poscia che gli fu la nebbia e l’ombra
De la mente sparita, e che la luce
1090Gli si scoprì della ragione in parte:
Così com’era ancor turbato e fero,
Di sopra al carro a la città rivolse
L’ardente vista. Ed ecco in su le mura
1094Vede che una gran fiamma al cielo ondeggia,


[659-673]