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al di là della quale riluce la realtà da raggiungere. Noi siamo veramente più prossimi a questo scopo reale, poichè fummo chiariti intorno alla natura relativa della questione.

Tutti gli uomini di buona volontà, reagendo contro un momento di sconforto, si uniscano dunque per vincere, con rinnovati sforzi, le nuove difficoltà che si affacciano ai nostri occhi!


§ 9. I pericoli del linguaggio.

Occorre anzitutto evitare gli errori del passato. Per ciò si deve avvertire che il linguaggio, del quale ci serviamo ad esprimere i nostri pensieri, è, in fin dei conti, un sistema di rappresentazione simbolica delle cose. Poichè esso ci fornisce un processo di schematizzazione, saliente per gradi all’espressione di fatti più generali, ci permette di ragionare intorno ad idee astratte, molto lontane dalla realtà immediata che cade sotto i nostri sensi.

Ma l’uso di questo potente istrumento, che viene in aiuto alla debolezza del nostro intelletto, non è esente da pericoli. Prendendo il volo verso le alte regioni del pensiero, si corre il rischio di dimenticare il significato delle parole, che diventano vuote di senso appena che cessino di rappresentare le cose. Giunti a questo punto, nulla è più facile che operare formalmente sui simboli, mentre lo sviluppo del pensiero tendente alla generalità non trova più alcun freno nel mondo concreto, a cui resta estraneo.

Se dunque non si vuole smarrirsi in un sogno vuoto di senso, non si deve dimenticare la condizione suprema di positività, per cui il giudizio conoscitivo deve affermare o negare, in ultima analisi, dei fatti particolari o generali.


§ 10. Assoluto e relativo: l’assoluto nel moto.

Queste osservazioni gettano viva luce sugli argomenti classici, coi quali si pretende provare l’esistenza di qualcosa di assoluto, che debba sfuggire esternamente al nostro sapere.

Si trova nel linguaggio la parola «assoluto» in contrapposto a «relativo». La parola ha un significato, facile a desumersi dall’uso che se ne fa d’ordinario a proposito di un tema qualsiasi.

Se siamo trasportati in una vettura, vediamo gli alberi sfilare dinanzi ai nostri occhi, e diciamo che essi si muovono relativamente a noi; ed è la vettura, da cui siamo portati, che si muove.

Questo assoluto alla sua volta diviene qualcosa di relativo, se si considera dal punto di vista dell’Astronomia. Gli alberi vengono trasportati dalla terra, che gira intorno al sole.

Ma il sole sembra dotato anch’esso di un movimento proprio di traslazione, rispetto alle stelle lontane, di cui le reciproche variazioni ci appaiono trascurabili per un periodo di tempo non troppo lungo.