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introduzione 23


Anzitutto si deve tener conto della distanza e della posizione dell’oggetto, e correggere le cause d’errore che tengono a questo elemento di rapporto fra il soggetto e la cosa, mutando in più modi le condizioni della visione di essa.

Ma dopo ciò rimangono ancora, nella nostra conoscenza, alcuni elementi dipendenti dalla struttura dell’organo visivo, che la Psicologia fisiologica c’insegna essere variabili da uomo a uomo, ma tenere tuttavia a certe circostanze generali della sensazione. Così, ad es., due punti dell’oggetto, i quali si trovino separati dal vuoto, appaiono più vicini di altri due punti equidistanti che sieno riuniti da un tratto di materia continuo; e similmente lunghezze uguali vengono apprezzate diversamente a seconda della loro colorazione uniforme o varia, ecc.

Noi vediamo già nell’esempio citato l’influenza dell’elemento subiettivo inerente alla vista, che le sensazioni tattili ci permettono di correggere. Ma anche senza ricorrere ai procedimenti più esatti di misura, per mezzo del tatto, è agevole comprendere come esperienze appropriate possano condurre a riconoscere direttamente le cause d’errore sistematiche, senza uscire dal dominio dell’osservazione visiva; basta invero notare la colorazione delle differenti parti dell’oggetto, sostituire il vuoto a talune parti piene, ecc. Ed una volta stabilite così certe regole che possono riattaccarsi alla prospettiva aerea, presa in senso largo, si ha in queste il mezzo di correggere le sensazioni della vista, e di giungere quindi ad una più adeguata conoscenza delle dimensioni sottoposte al nostro giudizio, per modo da ottenere previsioni più concordi relativamente alle diverse esperienze visive possibili, di una stessa persona o di persone diverse.


Se ora lasciamo cadere ogni restrizione nell’uso di un senso piuttosto che di un altro, senza uscire dal campo della misura, troviamo materia a più interessanti riflessioni.

La determinazione di una misura, costituente un giudizio comparativo fra una lunghezza ignota ed un’altra presa come unità di riferimento, si effettua per mezzo dei sensi, aiutati dall’uso di opportuni istrumenti. L’istrumento che viene adoperato comporta un certo grado di precisione, che si può riguardare come un dato obiettivo del giudizio. Ma oltre a ciò si debbono prendere in considerazione la maniera con cui l’istrumento suddetto viene adoperato, le condizioni fisiche e psicologiche dell’esperimentatore, e mille altre cause accessorie, per cui i risultati delle esperienze, ove si domandi un certo grado di esattezza, differiscono da una volta all’altra per una stessa persona, e nel loro insieme per persone diverse.

Ora, prescindendo dagli errori sistematici, per occuparci soltanto degli accidentali, si riscontra il fatto singolare ed istruttivo che la media dei resultati