Pagina:Epigrammi di Dafnide Eretenia.djvu/32

Da Wikisource.
28

LXXIV.

dallo stesso.


Giura Filone a casa
     Non aver mai cenato:
     E ne son persuasa;
     Ch’ei mai non cena se non è invitato.


LXXV.

dallo stesso.


Tu vuoi, Paulla, sposar Prisco, ed hai
     Proprio del senno assai
     Più che donna non suole:
     Egli è saggio non meno, e non ti vuole.


LXXVI.

dallo stesso.


Se quanti Ligia in capo ha crini suoi,
     Tant’anni avesse poi,
     Ella, per fede mia,
     Trilustre al più saria.