Pagina:Epigrammi di Dafnide Eretenia.djvu/37

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LXXXVIII.

a sorbone.


Ad alcuno che incontri per la strada
     Non ti vidi giammai render saluti:
     La gente nulla ostante non ci abbada,
     Perchè i muli ella sa che nascon muti.


LXXXIX.


D’ogni bell’arte io ti credea maestra
     E d’ogni scienza, o Lisa,
     Vedendoti ogni giorno alla finestra
     Studiare un libro attentamente fisa;
     Ma dissemi l’altr’jeri un tuo staffiere,
     Che allora delle Dame
     Solo tu attendi a leggere il Corriere.


XC.

da oveno.

In medio virtus.


Donna galante in mezzo agli uomin’ va:
     Dunque Virtù suo posto or più non ha.