Pagina:Epistole di Dante Allighieri.djvu/19

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XIX

metà del secolo XVIII»1, il Barone Camillo Ugoni, che la pub- blicò già ne’ Saggi sopra il Petrarca dettati in inglese dal Foscolo, e da lui rivolti elegantemente in nostra lingua2; il quale avuta cognizione delle varianti del testo latino posteriormente dato in luce dal Prof. Witte, volle modificare il proprio scritto, e farmene dono per tratto di quella cortese benevolenza, onde gli piace da molti anni onorarmi.

Il primo, che rendette pubblica questa Lettera con una propria traduzione, si fu il mio dotto concittadino Gian Jacopo can. march. de’ Dionisi nel V de’ suoi Aneddoti3; del quale tanto più di buon grado riporterò a suo luogo le note appostevi e in quel volume, e nella ristampa che poi ne fece nella «Preparazione istorica e critica alla nuova edizione di Dante Allighieri»4, quantochè li sigg. Witte e Fraticelli mostrarono di tenerle in conto, mettendole a profitto. Esse sono al tempo stesso un comento ai generosi sentimenti quivi espressi dall’Autore. — Credo poi che tutti avran letto volentieri la versione assai commendevole che il Conte Balbo ne diede nell’egre- gio già citato suo lavoro della Vita di Dante5.

XXII. A tutte queste Epistole terrà dietro una Dissertazione di tema fisico, direi quasi tradizionalmente cognita appena a pochi bibliografi, comechè da qualcheduno di essi soltanto veduta, e sconosciuta generalmente per l’estrema sua rarità, non essendo stata impressa che una volta in Venezia nel 1508. Ed io posso accertare, che inutili erano state fin qui le mie ricerche, lungo tempo praticate o personalmente o per mezzo d’amici, in pressochè tutte le pubbliche e nelle principali private biblioteche d’Italia, onde verificare se vi esistesse, smarritasi probabilmente la copia che possedeva già la Marucelliana di Firenze, secondo il Pelli6. La citata Dissertazione

  1. Brescia, 1820-22, vol. III, in 12.º
  2. Lugano, 4824 in 8.º
  3. Verona, 1790, pag. 176.
  4. Ivi, 1806, vol. I, pag. 71.
  5. Vedi nota 8) di sopra.
  6. Memorie per la vita di Dante, ecc. pag. 202, nota 74, in cui dice che vide questo libretto, e ne riporta la data. Ora però non esiste più nel Codice citato, per quanto mi accerta l’amico sig. Fraticelli, che si recò ripetute volte a quella Biblioteca, senza averlo mai potuto rinvenire.