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fan poi roteare de’ cocchj da’ cocchieri abbigliati di porpora, e mascherati di maschere rappresentanti i passati illustri generali ed imperadori. Finiti questi spettacoli, il principe ereditario prende una fiaccola e dà fuoco al tabernacolo. Tutti allora si affrettano ad avvivare la fiamma, la quale in un attimo quella secca e resinosa stipa comprende e consuma. Quindi, messo fuoco all’ultimo e più piccolo tabernacolo, si fa dal più alto punto di lui volare un’aquila, che si crede rechi in cielo l’anima del principe. E d’allora in poi il defonto imperadore si venera al par degli altri Dii.

Indiato in tal guisa il padre, se ne tornarono a casa i due giovani imperadori, ed insieme alle discordie ed alle rivalità, ordendosi contro delle insidie ed ogni spezie di maligni e acerbi fatti adoperando, intenti sempre a irretirsi reciprocamente, e a porre in opera ogni abominazione ed ogni scelleratezza per restar soli all’imperio. Eran parimente dissensienti gli animi de’ principali di corte tirati a partito da segreti biglietti, e da grandiose promesse. La maggior parte però se la facea con Geta, per apparire in lui qualche segno di probità, e nelle udienze mostrarsi affabile e manieroso. Si era poi dato a lodevoli studj, onorandosi continuamente della compagnia di uomini dotti, e versando alla pa-