Pagina:Erodiano - Istoria dell'Imperio dopo Marco, De Romanis, 1821.djvu/198

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prova gli animi loro fe divulgare ch’era morto.

Tardando però grandemente a soldati che si mostrasse loro Alessandro, e dalle voci che si facean correr di lui esacerbati, si commossero a segno che negarono di mandare la solita guardia a palazzo; e tenendosi ristretti entro il quartiere, diceano voler essi vedere Alessandro nella loro cappella. Antonino sbigottito se ne andò a loro, conducendosi Alessandro nella sua carrozza, che di ori e di gemme tutta risplendea. Spalancate le porte furono ambedue intromessi e condotti nella cappella del quartiere, e senza fare alcun conto di Antonino, tutti gli applausi e le accoglienze si volsero ad Alessandro. Tenendosene egli assai a male, passata ch’ebbe quella notte nella cappella , ne partì pien di mal umore contro i soldati, e notati quei che aveano fatti maggiori applausi ad Alessandro ordinò, che tutti, come rei di sedizione e di scandalo, si trascinassero al supplizio. La qual cosa fece montare in furore tutta la soldatesca che di già era stanca de’ suoi portamenti, e afferrando l’occasione di levarsi dinanzi un principe di tanta viltà, e medesimamente di venire all’ajuto de’ loro compagni, te lo prendono con Soemide che come madre ed augusta era ivi presente, e gli ammazzano insieme a quanti si eran portati appresso di servi e ministri delle