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era agli ordini di Capelliano non piccolo esercito. Esisteano fra lui e Gordiano de’ vecchi rancori, per una certa lite piatita innanzi a’ tribunali. Onde Gordiano, divenuto che fu imperadore, gli mandò il successore, e cornandogli che sgombrasse la provincia. Egli dunque ripieno di sdegno, e devotissimo al principe che io avea onorato di. quella magistratura, riunì tutto l’esercito, e fattogli rinnovare i giuramenti di fedeltà, s’avviò a Cartagine, seco condcendo gente molta e valorosissima, giovani lutti e bene armati, e nell’arte militare espertissimi, come quei che stati erano sempre alle prese co’ barbari.

Subito che Gordiano intese l’animo di Capelliano si empì tutto di paura, e similmente i cartaginesi, i quali nondimeno, ponendo speranza nella moltitudine del popolo, tutti in gran disordine sortono dalla città contro Capelliano. Ma il vecchio principe (secondo che alcuni asseriscono) appena seppe che Capelliano era alle porte, perduta ogni speranza di potere resistere senza soldati a Massimino che avea sì gran nerbo di forze, si gifctò alla gola un capestro e strangolossi. Non si fece vista alcuna di questa morte, e in vece di lui fu dato il comando al figliuolo, e così si venne alle mani. Numerosissimi erano i cartaginesi, ma indisciplinati e senza