Ecco i robusti giovani e le nuore,
e grappoli di bimbi fior-di-pesco.
Fra i rudi attrezzi del mestiere, il desco 12è pronto, con la fede e con l’amore.
Prima ch’io sieda accanto al patriarca
niveo-barbuto, — ed a’ miei piedi il cane
guarderà calmo, con pupille umane — 16benedirò la vostra mensa parca.
Uscirà tutta, — vinta dall’incanto, —
l’anima vostra dal viluppo oscuro,
tacita accompagnando il segno puro 20nell’aria, e il filo tremulo del canto.
Tutta la stanza splenderà nei volti
estatici, nei vetri, nei metalli,
nei fasci d’armi avvezze, per le valli 24fertili, a smover terra, a falciar côlti,