Pagina:Esilio - Ada Negri, 1914.djvu/24

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14 solitudini




Attinge l’acqua con antica corda
al pozzo, e coglie l’erbe, e l’acciarino
batte, per suscitar dentro il camino
12la fiamma, una schiavetta muta e sorda.


Nel focolare ardono ceppi enormi,
e le mobili lingue azzurre e gialle
s’inseguono, s’intrecciano, farfalle
16e serpi, in guizzi, in fughe, in nodi informi:


l’allegrezza selvaggia della vampa
sibila, rugge, splende, s’invermiglia
d’odio e di sangue, e snoda ed attorciglia
20tentacoli. — E m’esalto, io, della vampa. —


D’essa mi nutro, e del mio chiuso cuore.
Ho, per la sete, qualche frutto, e il secchio.
Ricopersi d’un vel ciascuno specchio
24per non tremar davanti al mio pallore.