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Il sostenerla; ei n’è gravato e offeso.
Ben diversa è la via che al giusto mena;
Il giusto alfin trïonfa, e l’insensato
Ben l’impara a sue spese. Il vindice Orco
Aggiunge ratto il neguitoso, ed alto
Grida Giustizia ovunque onta le rechi
Chi cupido di don giudica torto.
Ella plorando va nell’aere avvolta
Le città, le magioni, e guai recando
A chi venale la rinnega merca
Ma dove agli stranieri e ai cittadini
Si fa ragion, nè si devia dal giusto
Fioriscon popoli e città; la pace
Feconda i campi; Giove ampioveggente
Ne tien lontana la feroce guerra.
Fame non soffre mai, nè altra sciagura
Un popol giusto, ed ornangli la mensa
Delle durate sue fatiche i frutti.
Alma nutrice gli è la terra; i rami
Di ghiande han carchi le montane querce,
Di favi i tronchi, e di ricciuti velli
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