Lottando baldi coi Titani.» — Ei disse,
E alle parole sue plausero i Divi
Donatori di beni, e guerra, guerra
Il cor fremeva più che mai: quel giorno
Guerra, guerra gridâr femine e maschi,
Gli Dei Titani e la Croneide stirpe,
E quei che Giove ridonò alla luce
Dalle cupe tenèbre, aspri, gagliardi
Di forza sfolgorata. Ognun del pari
Cento braccia sugli omeri scotea;
Dagli omeri a ciascun sorgean cinquanta
Teste su membra nerborute. A guerra
Essi i Titani provocâr brandendo
Coi pugni poderosi enormi rupi.
I Titani all’incontro al gran cimento
Infiammavan le schiere, e gli uni e gli altri
Feano prove di possa e di baldanza.
L’immenso ponto mormorò, la terra
Rimbombò cupamente, il vasto cielo
Intronato geme, sotto crollarsi
D’Olimpo i gioghi degli Eterni all’urto.
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