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104 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

donna ne avesse mangiate l’uova, ovvero altrettanti galletti e pollastre per cagione dell’uova di gallina bevute; che se bene potè berle allora che eran cotte, nulladimeno vi sono di quelle femmine che le pigliano crude, e subito cavate dal nido intere se l’inghiottiscono; oltre che la cottura, secondo la dottrina del Gassendo, non pare che porti pregiudizio alla virtù generativa che posseggono i semi, conciossiecosachè ogn’uno sa ed ogn’uno vede che sulla ricotta e sulle torte di latte nascono i bachi; e pure la ricotta altro non è che il fiore del siero rappreso al fuoco, e le torte di latte son cotte e rosolate ne’ forni; perlochè sarei forse di parere che l’inverminamento del latte, del formaggio e della ricotta abbia quella stessa cagione da me soprammentovata nelle carni e ne’ pesci, cioè a dire che le mosche ed i moscherini vi partoriscano sopra le loro uova, dalle quali nascano i vermi, e da’ vermi le mosche; e ciò manifesto appare a ciascuno che voglia guardarlo con occhio ragionevole; imperocchè nè il latte, nè il formaggio, nè la ricotta, nè questi altri tutti latticini mai non inverminano se tenuti sieno in luogo in cui le mosche ed i moscherini entrar non possano; del che mi pare esser molto certo per le fatte esperienze; e pel con-