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82 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

I serpenti, a mio credere, non nascono se non sono generati per mezzo del coito; e tutte l’altre generazioni serpentine, o per putredine o per qualsivoglia altra maniera menzionate dagli scrittori, son favolose e lontane molto dall’esser credute: onde non so rinvenirmi come il padre Atanasio Chircher voglia insegnarcene una fattizia e, com’egli stesso riferisce, a lui per esperienza riuscita. Piglia, dice quest’autore nel libro duodecimo del Mondo sotterraneo, de’ serpenti di qual razza tu vorrai, arrostiscili e riducigl’in minuzzoli, e que’ minuzzoli seminagli in terreno uliginoso; quindi leggiermente bagnalo d’acqua piovana con un annaffiatoio, e questo terreno così annaffiato fa’ che tu lo metta al sole di primavera; e tra otto giorni vedrai che tutta quella massa di terra diverrà gremita di piccoli vermicciuoli, i quali, nutriti di latte mescolato coll’acqua sparsavi sopra, ingrosseranno e diventeranno serpenti perfettamente figurati che, usando poi tra di loro il coito, potranno multiplicare in infinito. Tutta questa faccenda, soggiugne, me l’insegnò la prima volta il cadavero d’un serpente che, da me trovato alla campagna, era tutto pieno e circondato di vermi, alcuni de’ quali eran minutissimi, altri più grandi e altri in fine aveano evidentissimamente pigliata la figura di serpente. E quel che più si rendeva maraviglioso si è che, tra que’ serpentelli, v’eran tramischiate