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ricerche filologiche e paleografiche, annunziato primamente nel Journal asiatique (v, 20), quindi sull'apografo del Rochette, edito da Hamaker1, 0 in seguito dal Beer2 sulla copia del Seyffarth. Corre tra i papiri fenicio-egiziani o semiticof’ giziani, e quale esempio di lettere aramee, dalla quale ha ora desunto il Lonorraant una sua tavola alfabetica3. 11 Gesen4 diede nuovamente Tuno e l’altro apografo; ma le differenze grafiche sono così notevoli, che non ci hanno dispensato da una nuova pubblicazione nell’annessa tavola, più esatta delle edizioni precedenti, anzi in ogni sua parte conforme all’originale.

La raccolta lapidaria, della quale si è già toccato in questo scritto, rimase separata dagli altri monumenti il giorno che vennero riunite le antichità romane ed egiziane nel luogo ove ora si trovano; ma non fu disgiunta dagh altri bronzi riscrizione che ricorda il popolo d’Industria (Orelli n. 62), nè il diploma dell’imperatore Adriano illustrato dal barone Vernazza di Freney.

  1. Miscell. phoen. tab. in n. 3.
  2. Inscripliones et papyri veteres Semitici etc. tab. 1.
  3. Essai sur la propagation de l'alphabet phoenicien dans l’ancien monde; pl. xi.
  4. Scripturae linguaeque Phoeniciae monumenta, pag. 233 tab. xxx a, b