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6 | teoria generale |
nè minori delle aliquote simili di , altramente pel secondo assioma anche sarebbe maggiore, e respettivamente minore di , il che ripugna all'ipotesi; adunque le aliquote di sono eguali alle aliquote simili di .
Se è maggiore di , le aliquote di non possono essere eguali, o minori delle aliquote simili di , altramente anche sarebbe eguale, o rispettivamente minore di pel secondo assioma, il che rovescia la supposizione; adunque le aliquote di debbono essere maggiori delle aliquote simili di .
Finalmente, se è minore di , le aliquote di non possono essere eguali, o maggiori delle aliquote simili di , altramente pel secondo assioma anche sarebbe eguale, o respettivamente maggiore di , il che si oppone all'ipotesi; adunque le aliquote di sono minori delle aliquote simili di .
Definizione VI. — Due, o più grandezze omogenee si dicono tra loro commensurabili, quando qualche grandezza può essere aliquota comune di tutte.
E due, o più grandezze omogenee si dicono tra loro incommensurabili, quando niuna grandezza può essere aliquota comune di tutte.
Scolio. — Si dimostra in geometria darsi nella quantità continua grandezze tra loro incommensurabili.
Definizione VII. — Se la grandezza di paragona alla grandezza a se omogenea, cioè se si considera relativamente alla , la grandezza la , che è paragonata ala , chiamasi l'antecedente della comparazione, e la grandezza , cui la si paragona, dicesi il conseguente, e tanto l'antecedente , quanto il conseguente si chiamano i due termini della comparazione.
Scolio. — Se il conseguente si concepisce diviso in qualsivoglia numero d'aliquote, v. g. se ( esprime qualsivoglia numero, e anche l'unità), egli è certo, che l'antecedente , o non contiene intieramente l'aliquota (il che avviene allorchè la è maggiore di ), o contiene un preciso numero delle aliquote con qualche resto minore di , ovvero contiene un preciso numero di aliquote senza resto; adunque sarà sempre , purchè denoti quante volte la è contenuta in (di modo che può significare anche l'unità, e lo sero) e purchè rappresenti il resto nullo, o reale, cioè rappresenti il resto, quando vi è il resto, e lo zero quando il resto non vi è.