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LIBRO SECONDO

I

Brindisi

(1776)

     Lungi le cure: presso parca mensa
sediamo, amici. Febo giá declina,
e giá la notte a comparir vicina
l’ombre dispensa.

     5A Fille cingi di tardive rose,
o mio Mirtillo, la sua chioma bionda,
ove amorosa giá la cipria fronda
tua man compose.

     Porgimi, cinta d’edera tenace,
10l’aspra d’intagli tazza a lei gradita,
dov’ha, furente, dotta man scolpita
turba bibace.

     Mesci «canaria»; ché giammai si perde
tempo bevendo: nel divin licore
15muoion le cure; solo in esso amore
non si disperde.

     A che star mesto? Gioventude fugge,
pigra i suoi passi segue la vecchiezza,
e il brio vivace della giovinezza
20fredda distrugge.