Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/106

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100 odi

te con gli armenti, e far che serva l’umida
notte ai tuoi voti, ed il calor del vivido
astro del giorno a fecondare i teneri
germi viventi delle cose, e a stenderne
35le gonfie vene ed i crescenti muscoli.
Così, dai figli e dai nipoti amabili
cinto, sedeva il buon cultore elvetico,
Kiliogg canuto, a parca mensa, e candida
sul crespo volto sorrideva l’anima.
40Così, narrando di natura i semplici
portenti, vòlte al ciel le luci, placido
cadde dei figli, de’ suoi figli in braccio.
In mezzo ai campi che fe’ ricchi, or giacciono
l’ossa del saggio e la di lui memoria
45serve agl’industri agricoltor d’esempio.