Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/182

Da Wikisource.
176 odi



     Non teme un dio, che pascesi
d’ozio e languor fra le materne braccia,
chi corre della gloria
la faticosa via, del vero in traccia.

     Alfin verrá la gelida
vecchiezza, e Amor, gettando l’arco inabile,
consegnerá noi vittime
allo stigio tiranno inesorabile.

     Primo io cadrò; tu chiudimi
gli occhi ed intuona la canzon di doglia,
e di dovute lagrime
spargi pietoso la mia fredda spoglia.