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Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/196

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190 scherzi



     25Gode e guizza in fonte algoso
lo squamoso
pesce alato,
e su l’olmo maritato
si dibeccano, amorose,
30le colombe sospirose.

     Semplicetta! tu non sai
quanti guai
minacci, irato,
il fanciullo faretrato
35a colui che de’ piaceri
turba i taciti misteri.

     Io lo so, che ognor presente
ho alla mente
il di crudele...
40Parmi ancor Nisa infedele
di veder, per mio tormento,
consumare un tradimento.

     Arsi d’ira, il braccio armai
e varcai
45la soglia infida;
ma, riscossa alle mie grida,
col favor dell’aria oscura,
si sottrasse la spergiura.

     Da quell’ora io vivo in pene
50senza spene,
e nel mio cuore
siede un dio vendicatore...
Fin che il ciel di nubi è fosco,
luccioletta, torna al bosco.