Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/243

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scherzi 237



     25e di sidonia porpora,
dell’aure agitatrici,
le pargolette inalzano
bandiere sfidatrici.

     Sveglia di face languida
30la luce moribonda,
che si raddoppia tremula
entro la timid’onda,

     la Speme, che sul margine
dell’altra sponda addita
35la tua venuta, e ingannasi
con nuovo error schernita.

     Sotto le felze spargono
di lascivette rose
il lusinghiero talamo
40le Veneri gelose;

     e i lembi erranti annodano
di bianche coltri, gravi
per l’oro e per le nobili
gesta, spiranti gli avi.

     45Aspre di vive immagini,
opra di frigie mani,
cortine la difendono
dagli occhi dei profani;

     su cui giá Psiche in Idalo,
50al patrio mare ignoti,
volle effigiare i simili
venturi tuoi nipoti.

     Parlar diresti i geni,
che a un figlio tuo guerriero
55temuto il brando cingono
dell’ottomano impero.