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     In queste selve, ove abito
sotto discreto tetto,
meco ha fedel ricetto
140la candida virtú;
     né mai fu colpa un tenero
d’amor pietoso affetto,
né lo racchiuse in petto
timor di servitú.

     145Quando sul greco margine
del solitario fonte
il calvo Anacreonte
la cetra mi donò,
     temprarne con le fervide,
150instabili, indecise
dita, di sangue intrise,
le corde mi vietò.

     Se le fallaci insidie
di cura invidiosa,
155del viver mio gelosa,
la sorte ingannerá,
     e ai prieghi delle amabili
lusinghe Amor pietoso
dal muro polveroso
160la cetra involerá,

     a nuove rose d’edera
e mirto intesso un laccio:
ne farò anella al braccio
e al biondo-bruno crin.
     165Mi udrá al tuo fianco sciogliere
un rapid’inno allora
alla beltá, che adora
l’amabile Gigin.

     Lo stuol dei Scherzi, incognito
170amico degli amanti,
le tenere-tremanti
corde vezzeggerá.