Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/445

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ODI


Libro I. — II. p. 6: Nelle prime edizioni era diretta Al sig. Giacomo Costa; composta di sole 4 strofe, che corrispondono alle quattro prime della nostra edizione, con queste varianti:

vv. 7-8: né può donata Cloto

la forbice sospendere;
vv. 11-12: fin che cinte di rose
le chioma non s’imbiancano;
vv. 14-16: d’un rio sul margine cantiam le tenere
pugne d’Amore, e l’armi
in voto appese a Venere.


III. p. T: Nelle edizioni anteriori al 1800 il v. 9 ha questa varietá:

le smunte guance del volto pallido;


e dopo la strofe 6ª a v’è in piú questa:


Giá dall’eburneo collo, ove scendono

le brune trecce del crine incauto,
pronti alla saffica Glicera pendono
  la curva lira e il flauto.

IX. p. 17:

v. 1: Carlo, terror delle lunensi belve;

v. 17: Beviamo, i regi non invidio, un trono.


XIII. p. 22: Nell’edizione del 1785 e in quella di Livorno del 1792 leggevasi come scritta «per il ritorno d’America a Londra dell’ammiraglio Rodney dopo la vittoria del dí 12 aprile 1782». Era cosí composta:

     Sorgi, Tamigi, sovra l’urna, e fuora
del lido inalza le superbe corna,
su la vittrice coronata prora:
Rodney ritorna;