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L
A Glauco Masi
(1799-1802)
Masi, non sempre facili
son ministri d’amore oro e bellezza,
né sempre valgon lagrime
e molle ossequio a impietosir chi sprezza.
5Pria che si unisca a Licida
la bionda Foloe, s’uniranno in pace
e la colomba al milvio,
e la timida damma al cane audace.
Si piacque al fato e a Venere,
10che annoda i cor sotto diverso giogo,
altri sferzando barbara,
altri mite guidando infíno al rogo.
A me sorrise placida,
e di Nice alla mia l’anima strinse:
15Nice guatommi e, timida,
di modesto rossor tutta si tinse.
Da quell’istante amabile
di corrisposta fiamma ardo soave,
né d’erma solitudine
20il silenzio e l’orror seco m’è grave.
Del volgo ignoto al vigile
sguardo maligno e al bisbiglio molesto,
vivo d’amor nutrendomi
del mèl ch’ei stilla, e i baci ai baci innesto.