Pagina:Fausto, tragedia di Volfango Goethe, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/21

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e sulle opere di volfango goethe. 13

fezione morale e l’eccellenza d’artista: per questo il suo ingegno s’aggrandi cogli anni: per questo gli ultimi frutti della sua vecchiaia rassomigliano ai frutti di una virile maturità.

Ognun vede quanto riuscir debba interessante e istruttivo il seguire nell’avventurata e svariata sua via un ingegno sì mobile e si ardito, come mobile e audace fu l’epoca a cui egli appartiene. I progressi di questa alacrissima mente tennero una strada paralella ai progressi del suo tempo. Il suo ingegno si svolse col sommuoversi del secolo decimottavo, e si aperse fra l’effervescenza e lo strepito: l’espressione della disperazione e della rivolta, costituì il suo primo trinfo. In seguito, sollevandosi a grado a grado frammezzo alle politiche turbazioni, frammezzo ai combattimenti della guerra e della filosofia, si trasse sino alle più alte regioni della poesia e dell’arte, e finì coll’accordare e fondere in un composto sublime la divozione filantropica di Fénélon, colla sagacia d’Hume; la splendidezza sarcastica di Voltaire, con quello spirito consolante di fede ne’ più bei destini dell’umanità, la tollerante soavità di un apostolo, colla fina penetrativa di un pensatore moderno.

Collochiamoci al punto da cui partiva l’ingegno di Goethe nella sua più verde età. L’aspetto del mondo incivilito era tristo e minaccioso. La frale decrepitezza d’alcuni stati, gli eccessi del fanatismo, i vani sforzi di riordinamento in chi reggeva le nazioni, le violente idee de’ nuovi settari di Diderot e Voltaire, empievano gl’intelletti meditabondi di terrore e malinconia. «Io veggo (dice l’Amleto di Shakespeare) io veggo in seno a’ vecchi rami dell’albero sociale una linfa di morte scorrere sordamente: l’albero sta per corrodersi: il veleno che lo consuma nascosto al comun guardo, a me solo si rivela: voi lo vedrete agire!...»1 Quest’umore venefico, esiziale, circolava pur troppo nel

  1. There’s something rotten in the state.
    You shall ec. - Hamlet., att. III.